Sembra che per le buche ci siano nuove svolte (forse). Stradali
Il decreto ministeriale 279 fissa nuovi standard per la costruzione e la manutenzione delle strade. Con garanzia fino a 20 anni.
Quello delle buche stradali è un fenomeno purtroppo molto diffuso nella grandi città italiane, chi più e chi meno. Molto spesso il dissesto del manto stradale e dei marciapiedi è fonte di danno per automobili e pedoni.
Dribblare le buche per evitare incidenti o danneggiamenti alla vettura è ormai una delle attività principali degli automobilisti italiani. E anche quando finalmente le buche vengono riparate, il rattoppo spesso resiste solo pochi mesi.
Ancora di più nelle grandi città come Roma o Milano, provocano incidenti, comportano pesanti esborsi economici per i danni a pneumatici, cerchi e sospensioni. E sono spesso anche oggetto di polemiche politiche soprattutto in caso di manutenzione, sembra però che ci sarà una svolta.
Il 23 Agosto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale 279, che entrerà in vigore dal prossimo 21 dicembre, stabilisce infatti che ‘’le nuove strade e gli interventi di risanamento profondo delle pavimentazioni esistenti devono garantire una vita utile di almeno 20 anni’’, mentre ‘’gli interventi di risanamento superficiale devono avere una durata teorica di almeno 5 anni’’.
Riguardo la costruzione o il rifacimento stradale, il decreto si riferisce ad Autostrade, Strade extraurbane principali, Strade extraurbane secondarie, Strade urbane di scorrimento e tratti interessati dall’attuazione dei Piani di Contenimento ed Abbattimento del Rumore (PCAR) previsti dalla Legge Quadro 447/95.
COSA SUCCEDE SE SI PRENDE UNA BUCA CON L’AUTO?
I danni che le buche stradali possono provocare ad un’auto sono molteplici agli pneumatici, ai cerchi, alle sospensioni e alla carrozzeria, come detto poc’anzi.
Nel primo caso, il più frequente, una buca può danneggiare la spalla del pneumatico rompendone le fibre interne. Questo provoca un rigonfiamento interno e se non si interviene in tempi brevi e si continua a viaggiare, si rischia che lo pneumatico esploda. Inoltre, una buca nel manto stradale può deformare il cerchione e di conseguenza danneggiare lo pneumatico tagliandolo o deformandolo anch’esso. Oltre a questo può provocare danni alle sospensioni che devono attutire gli impatti e che vengono disallineate a causa del duro colpo. Per questo non essere più in grado quindi, di assorbire gli urti e i rimbalzi, rendendo così la guida sconfortevole.
DANNI PER BUCHE STRADALI: COSA FARE?
Quando si è alla guida bisogna prestare molta attenzione alle condizioni del manto stradale ancor di più quando piove, quando alcune buche diventano vere e proprie “piscine”.
Se ci si accorge di essere finiti in una buca stradale e di aver bucato uno pneumatico perché “caduto” in una buca, è necessario seguire una determinata procedura per poter ottenere il risarcimento danni:
– Fermarsi subito per fotografare il punto esatto nel quale si è verificato il sinistro e quindi del danno provocato dalla buca stradale e della stessa;
– Chiamare le Forze dell’Ordine per avere così il verbale dell’intervento che certifichi le condizioni della sede stradale durante l’accaduto;
– Raccogliere eventuali testimonianze da testimoni presenti nel momento del sinistro, quindi i loro nominativi e i recapiti telefonici;
– In caso di danni fisici, contattare i sanitari e farli intervenire sul posto e farsi rilasciare il referto medico che diventa una ulteriore prova aggiuntiva da allegare alla richiesta di rimborso;
– Recarsi da un meccanico, carrozziere o gommista e richiedere un preventivo di riparazione dei danni subiti e conservare eventuali fatture o scontrini.
Dopo aver raccolto questi documenti si potrà avviare la richiesta di risarcimento. Il diritto al risarcimento del danno per buca stradale ha una prescrizione di 5 anni dal giorno dell’accaduto mente per quanto riguarda risarcimento effettivo la prescrizione è di 2 anni. Purtroppo però in molti casi, il danno si verifica in un secondo momento quando ormai siamo lontani dal punto esatto della buca.
Alcune buche non permettono il “risarcimento”…
Infatti secondo l’art. 2051 del Codice Civile “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”.
Non sempre però è possibile ottenere un risarcimento, ecco alcuni casi:
– La buca è di grandi dimensioni e facilmente visibile;
– Il tratto di strada è regolarmente illuminato e ben visibile;
– Il conducente è distratto e non presta la dovuta attenzione al tratto di strada;
– Il conducente supera i limiti di velocità indicati per quel tratto di strada;
– In caso di segnaletica che indichi la strada dissestata;
– Se sono passati più di 5 anni dall’incidente.
Con le nuove norme anti-buche contenute nel decreto ministeriale, l’auspicio è quello di garantire una manutenzione più ridotta e uno stato delle strade che rimanga ottimale per molti anni. Questo miglioramento avrà un impatto notevole non solo sul comfort degli automobilisti, ma anche sull’economia in generale, contribuendo a ridurre i costi di gestione delle infrastrutture stradali e a promuovere un ambiente più sostenibile.
Sarà possibile liberarci delle buche? A voi i commenti…