auto elettrica
L’ Italia e l’elettrico un amore/odio
Iniziamo con la prima auto elettrica fu a batteria BEV chiamata anche “elettromobile”. Fu una tra i primi tipi di automobile ad essere inventata, sperimentata e commercializzata. Tra il 1832 ed il 1839, l’imprenditore scozzese Robert Anderson inventò la prima carrozza elettrica, nella sua forma più rozza. Il professore Sibrandus Stratingh, progettò una piccola auto elettrica, costruita dal suo assistente Christopher Becker nel 1835.
Nel corso degli anni anche la Honda, Fiat, Toyota, Citroën e molte altre ancora iniziarono con la produzione. La Honda, citata prima, produsse
La Honda EV Plus è stata la prima vettura elettrica a batteria costruita da una grande casa produttrice che non facesse uso di una batteria piombo-acido. Sono stati prodotti e diffusi pochi modelli. Infatti, nel 1999 la produzione cessò quando Honda annunciò il debutto del suo primo veicolo ibrido, la Honda Insight. In totale, l’azienda costruì circa 300 esemplari.
La causa dell’insuccesso è individuabile nel suo alto costo, 53.900 dollari (Honda tuttavia non la vendette ma la diede esclusivamente in noleggio per tre anni a $ 455 mensili).
Ma, nonostante il passare degli anni, l’elettrico sembra rappresentare una vera rivoluzione per l’Italia sembra essere un amore impossibile, quasi distruttivo i motivi ne sono tanti forse alcuni anche giusto, vediamo quali sono questi motivi.
Diciamo che alcuni aspetti di “odio” non sono tanto sbagliati, come ad esempio le stazioni di ricarica sia in città che in autostrada, ma “sembra” che stiano aumentando, ma il processo non è ancora veloce come fare il pieno di benzina.
Effettivamente, come in ogni cosa, ci sono lati negativi che positivi, io credo che prima di decidere bisogna provare per poter dare un parere.
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