Sistemi di guida autonoma: a che punto siamo?

Il futuro del settore automotive è rappresentato dai sistemi a guida autonoma, cioè quelle tecnologie in grado di garantire, tramite complessi sensori e intelligenze artificiali, di rendere completamente automatica la guida delle autovetture su strada, permettendo al conducente di viaggiare in totale relax.

L’obiettivo finale di queste tecnologie è di creare una vettura in grado di muoversi in completa autonomia, con il conducente che non ha bisogno di toccare nemmeno un singolo comando e che potrebbe, teoricamente, distrarsi e dedicarsi a qualsiasi attività diversa dalla guida. Al momento, però, queste sono solo ipotesi di un futuro nemmeno troppo remoto: allo stato attuale, infatti, i sistemi non sono ancora abbastanza evoluti e sicuri da permettere la totale distrazione del conducente nel 100% delle situazioni.

Il punto della situazione

Attualmente ci si trova all’interno di una fase intermedia tra i sistemi di guida assistita, che agevolano una serie di manovre per il conducente, e i sistemi di guida autonoma di cui parlavamo poco fa. Vetture come la nuova Audi A8, ad esempio, sono già predisposte per una serie di sistemi di guida autonoma davvero molto evoluti ma che, in Italia e in Europa in generale, sono fortemente limitate a causa di una mancata legislazione che ne regoli l’utilizzo.

Anche Volvo, ad esempio, ha dotato le su vetture di punta di sistemi di guida assistita che sono in grado di gestire la velocità e la traiettoria del veicolo in tragitti autostradali o extraurbani abbastanza semplici (senza quindi curve cieche, tornanti ecc…) mantenendo la distanza di sicurezza e rispettando tutti gli altri standard relativi alla guida e al rispetto del codice della strada, pur però richiedendo che il conducente sia attento e che abbia almeno una mano sul volante, pronto ad intervenire.

Il decreto Smart Road

Recentemente, però, qualcosa è cambiato e si è aperta una potenziale porta su questo mondo: il tutto grazie al cosiddetto decreto “Smart Road”, in fase di discussione, che permetterà di regolarizzare passo dopo passo l’avvento di questo tipo di tecnologie anche da noi in Italia.

Si parte dal definire cosa si intende per veicoli a guida autonoma e cioè quei veicoli in grado di mettere in atto determinati comportamenti senza l’intervento di un conducente, si prosegue a stabilire la possibilità per costruttori, università, enti di ricerca e affiliati di poter testare veicoli dotati di queste tecnologie su strade pubbliche, previa autorizzazione richiesta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché al gestore delle strade sulle quali si intende eseguire il test.

Al momento, viene imposta la presenza di un conducente all’interno della vettura, che possa intervenire su dei comandi fisicamente presenti nel veicolo per poter prendere il controllo del mezzo in caso di necessità. Successivamente, però, andrà discussa anche la questione relativa alle assicurazioni e alla responsabilità civile in caso di sinistro da parte di vetture con sistemi di guida autonoma.

Insomma, la strada è ancora lunga, specie alla luce dell’andamento della burocrazia italiana ma, in ogni caso, i lavori e le sperimentazioni proseguono giorno dopo giorno, portandoci sempre più vicini a questo futuro che, magari solo un decennio fa, ci sembrava pura fantascienza.

Condividi
Pubblicato da
Luigi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza di navigazione. Puoi decidere di accettare o consultare la privacy policy nell’informativa completa.